La motivazione

Con il termine motivazione si intende la causa o il fattore che determina un comportamento o induce un’azione, insieme allo stimolo e all’emozione.

Lo stimolo viene sollecitato da fattori ambientali oppure interni (fame, sonno)

L’emozione è la componente interiore o soggettiva che spinge ad agire in un determinato modo (paura, rabbia, etc.)

La motivazione , con la quale si determinano le strategie cognitive, per soddisfare lo stimolo

Esistono diverse classificazioni della motivazione.

Una prima classificazione individua 3 livelli di motivazione, dal più semplice al più complesso:

  1. I riflessi, che sono la risposta più semplice dell’organismo agli stimoli esterni. Sono reazioni automatiche e non derivano da un apprendimento precedente
  2. Gli istinti, che sono anch’essi automatici e non appresi, ma si distinguono dai riflessi perché provocano una risposta comportamentale più complessa e finalizzata ad uno scopo
  3. Le pulsioni, che si distinguono da istinti e riflessi perché nascono da una spinta interna e non da uno stimolo esterno. Le pulsioni sono una forza interna dell’organismo, che si realizza attraverso modalità comportamentali non automatiche, ma supportate dall’attività cognitiva ( ho fame, individuo le strategie più funzionali per procurarmi del cibo)

Una seconda classificazione tiene conto delle origini delle motivazioni:

  1. Motivazioni primarie, di tipo biologico, legate all’autoconservazione
  2. Motivazioni omeostatiche, che servono per riportare l’organismo in condizioni di equilibrio, con la riduzione della tensione prodotta da un bisogno non soddisfatto
  3. Motivazioni innate specifiche, che derivano dal bisogno degli individui di una specie di adattarsi all’ambiente circostante
  4. Motivazioni secondarie, apprese nel corso della vita ( mangiare non perché si ha fame, ma perché è ora di pranzo
  5. Motivazioni superiori, che non derivano da un bisogno biologico, ma hanno una forte componente idealistica, ad es. allo studio, all’autorealizzazione, etc

Un’ulteriore classificazione è legata al tipo di bisogno:

  1. Motivazioni estrinseche, quando sono finalizzate all’acquisizione di un guadagno materiale (premio)
  2. Motivazioni intrinseche, il cui fine è vincolato a soddisfare un bisogno di tipo interiore. Esse possono essere ludico-cognitive, quando rispondono al bisogno di tenere in esercizio la mente, di soddisfare curiosità; realistico-sociali, quando rispondono ai bisogni sociali e relazionali, alla riuscita di progetti, di realizzare competenza, di affiliazione ad una comunità

TEORIE DELLA MOTIVAZIONE

La piramide di Maslow

Lo psicologo statunitense Abraham Maslow ( 1908-1970) ha realizzato una schematizzazione dei 5 bisogni fondamentali dell’ uomo. I bisogni sono individuati in ordine gerarchico, a partire dalla base dove si collocano i bisogni fisiologici, salendo verso quelli più complessi. Per salire di livello, l’individuo dovrà aver soddisfatto prima i bisogni essenziali e così via.

Teoria psicoanalitica

Secondo questa teoria le motivazioni principali sono due: il sesso e l’aggressività

L’espressione di questi due motivi viene repressa durante l’infanzia dai genitori, ma le tendenze represse restano attive e si esprimono in forme indirette o simboliche. In ambito sociale, le motivazioni sessuali creano i legami affettivi, traducibili nell’istituzione familiare. Freud fu uno dei primi a considerare l’aggressività una tendenza umana fondamentale e ad ipotizzare che fosse conseguenza dell frustrazione.

Teoria comportamentista

Secondo gli studiosi John W.M. Whiting e Irvin L.Child è possibile classificare il comportamento adulto sulla base di sistemi comportamentali fondamentali, che consistono in una serie di abitudini originate da un motivo comune innato o acquisito nei primi anni di vita. I sistemi fondamentali comportamentali riguardano i comportamenti orale, anale, sessuale ed aggressivo, sulla base delle concezioni della psicoanalisi, la quale individua nell’oralità e nell’analità 2 momenti fondamentali dello sviluppo e nel sesso e nell’aggressività 2 pulsioni essenziali. I primi 3 sistemi ( orale, anale e sessuale) dipendono da motivazioni di tipo fisiologico, mentre gli altri due sistemi ( dipendenza ed aggressività) scaturiscono da motivazioni acquisite durante l’infanzia. I mezzi di gratificazione delle motivazioni socialmente approvati vengono ricompensate dalla società, che , invece, punisce quelli socialmente deprecabili.

La teoria della motivazione epistemica di Daniel E.Berlyne

Sempre nell’ambito del comportamentismo, lo psicologo Daniel E. Berlyne (1924-1976) ritiene che esistano dei processi interni all’organismo che non sono rilevabili, né osservabili a livelli comportamentale. Tali processi, tuttavia, sono necessari per spiegare dei comportamenti. Una motivazione interna che genera i comportamenti è la curiosità, che è una motivazione innata , che serve ad esplorare il mondo e a risolvere i problemi. Partendo dagli esperimenti compiuti da Harlow sulle scimmie, Berlyne giunse alla conclusione che anche negli uomini esiste una pulsione esplorativa, che si attiva quando un soggetto entra in contatto con elementi estranei al suo ambiente . Berlyne individua due tipi di curiosità:

  1. la prima è percettiva e si attiva quando dall’ambiente esterno arrivano stimoli incongruenti
  2. la seconda è epistemica e fornisce all’uomo gli schemi della conoscenza.

Berlyne condusse un esperimento pubblicato nel libro ” conflitto, attivazione e creatività”, in cui dimostra che nell’uomo è intrinseca una pulsione esplorativa che lo induce a cercare sempre nuovi stimoli. In seguito si attivano i processi che conducono alla comprensione e alla conoscenza. Partendo da queste considerazioni, Jerome Bruner ha introdotto il concetto di apprendimento attraverso la scoperta.

Teoria cognitiva

Secondo questa teoria, l’uomo è cosciente delle sue azioni ed è incline alla previsione ed alla progettualità . Di conseguenza, i motivi che sottendono all’azione sono coscienti e razionali e spingono l’uomo verso la scelta di obiettivi e la formazione di decisioni.

La motivazione a realizzare competenze di Robert W.White

Il need for competence è il bisogno da parte dell’uomo di esercitare le proprie abilità e competenze. Secondo lo psicologo Robert W.White, l’impegno e la motivazione aumentano quando si prova soddisfazione nello svolgere con competenza un’attività. Le opere di White sono: ” Psicologia anormale”, “Nelle vite in progresso: uno studio sullo sviluppo naturale di personalità”.

La motivazione secondo Bandura

Secondo Bandura, l’ambiente è fondamentale per la realizzazione delle competenze. Se l’ambiente è favorevole allo sviluppo delle competenze che generano soddisfazione, allora l’individuo sarà in grado di esprimere al massimo le sue potenzialità. Se l’ambiente è sfavorevole, invece, l’individuo sarà costretto ad abbandonare il need for competence e a realizzarsi in maniera diversa

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...